Descrizione
Voto unanime per 3 mozioni. È successo durante l’ultimo consiglio comunale. Si tratta di due mozioni presentate dal gruppo di maggioranza “Libera Castiglioni” e una del gruppo di “Rinascimento Castiglionese”.
Si va dall’intitolazione di una strada a Don Carlo Tanganelli (Rinascimento Castiglionese) “quale atto doveroso di memoria e riconoscimento” – si legge nella mozione - “per una figura che ha
Incarnato i valori di libertà, coraggio civile, formazione giovanile, fede e impegno sociale” alla richiesta di apertura urgente, anche nei giorni di sabato e domenica, del reparto di Ortopedia e Chirurgia all’ospedale de “La Fratta” e alla richiesta di iniziative urgenti per la difesa dell’agricoltura italiana al fine di superare le politiche europee penalizzati per il settore agricolo nel contesto della riforma PAC post 2027.
In quest’ultima, tra l’altro, si chiede sia “il sostegno in ogni sede possibile di nuova visione della PAC che valorizzi il ruolo dell’agricoltura italiana come pilastro di sostenibilità, sicurezza alimentare e coesione territoriale” che “di sollecitare la partecipazione attiva delle Regioni, delle organizzazioni agricole e dei portatori di interesse nella definizione della futura programmazione post-2027” e infine “di difendere in tutte le sedi opportune la competitività della filiera agroalimentare italiana, promuovendo l’introduzione di clausole di reciprocità nelle relazioni commerciali e opponendosi a politiche dannose o penalizzanti per il comparto”.
Biografia di Don Carlo Tanganelli nasce il 20 febbraio 1890, a Montecchio Vesponi, poco al di là del torrente “Bigurro”, in una famiglia di piccoli possidenti che lavoravano in proprio la terra. Entrato in seminario nell’anno 1904 fu ordinato sacerdote da Monsignor Volpi il 4 luglio 1914, alla vigilia dello scoppio della prima guerra mondiale.
A Roma aveva completato gli studi in teologia e quindi, appena rientrato ad Arezzo, gli era stata assegnata la parrocchia di San Gimignano e l’insegnamento di teologia in seminario. Dopo la partenza forzata di Monsignor Volpi da Arezzo, don Carlo Tanganelli, che frequentava da tempo il Circolo giovanile Beato Gregorio X, venne inoltre nominato coordinatore dei Circoli Cattolici, alla cui organizzazione dedicò tutte le sue risorse perché convinto che soltanto la formazione poteva far crescere la gioventù con quei principi nei quali credeva.
A partire dall’anno 1938, anno delle leggi razziali, don Carlo svolgeva in Curia l’incarico di cancelliere, e in questa sua nuova funzione aveva la possibilità di affiancare il vescovo Mignone nella sua difficile e pericolosa opera di salvataggio degli ebrei perseguitati e di molti oppositori del regime.
Passata la guerra, l’opera di don Carlo non si limitò a promuovere la formazione della Democrazia Cristiana, confermando nei suoi giovani quei principi che aveva loro insegnato e che li avevano aiutati a superare il ventennio.
Fu assistente provinciale delle ACLI dal 1946 al 1959 e, anche in questa veste, si mantenne sempre fedele ai principi cristiani, al dovere di occuparsi seriamente della formazione dei giovani anche attraverso l’istituzione di oratori e di circoli ricreativi.
Morì a San Giustino Valdarno l’11 giugno 1972.
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Ultimo aggiornamento: 6 agosto 2025, 12:14